“Cuba oltre Cuba” è un lavoro progetto realizzato dal 2000 al 2003, che nasce dalla volontà di osservare e cercar di capire una realtà estremamente complessa come quella di Cuba, cercando, appunto, di andare oltre quelli che son i commenti e i giudizi, spesso contrastanti, che ci giungono da questo paese.
Da una parte c’è il giudizio di coloro che visitano il paese con i cosiddetti viaggi “all-inclusive”, talvolta ospitati in villaggi turistici da sogno, che riportano un’impressione schermata da un soggiorno condotto in strutture vacanziere pressoché uguali in tutto il mondo. Questi, solitamente, raccontano di un paese estremamente povero e degradato, dove le ragazze sembrano, tutte o quasi, delle “jinetera” e di ragazzi che spendono le loro giornate a caccia di qualche dollaro dai turisti.
A queste opinioni si contrappongono quelle di coloro che, partendo già con un’ idea preconcetta politicamente favorevole, cercano di mettere a fuoco solo quegli aspetti che rendono il popolo cubano povero si, ma estremamente dignitoso, con un livello culturale molto alto e dotato di buone strutture sanitarie e scolastiche.
Bene, entrambe queste categorie, secondo me, si basano solo sull’osservazione di ciò che sta sulla superficie, di quello che appare più evidente gettando solo uno sguardo frettoloso qua e là, senza soffermarsi ad osservare più attentamente quella che è la vita comune della stragrande maggioranza dei cubani: gli ambienti, i gesti di quella quotidianità che sfugge ai più.
Da questo nasce il mio progetto: cercare, attraverso la fotografia, di documentare , indagare, scoprire quanti più ambiti possibili della vita di questa gente e di questo paese senza, ovviamente, pretendere di rappresentare la complessa e straordinaria realtà.
Per fare ciò sono partito da un aspetto che è sotto gli occhi di tutti, la vita di strada, per arrivare, successivamente, ai luoghi di lavoro, alle scuole, agli ambienti sportivi ed in tutti quei posti dove era possibile gettare uno sguardo sulla vita comune di questo popolo.
Il lavoro inizia nel novembre del 2000 e si sviluppa attraverso diversi soggiorni nell’isola, fino ad alla fine del 2003. Per realizzarlo ho deciso di usare il linguaggio del colore, perché credo che l’aspetto cromatico di questa parte di mondo sia estremamente caratterizzante e faccia parte, ormai, dell’immaginario collettivo.
In questa galleria, ovviamente, ho messo solo le immagini che ritenevo più esemplificative di tutto il lavoro.
Walter Moretti